Mi hanno insegnato che tutto può essere fotografato e raccontato. Tutto è stato ancora più chiaro quando il lockdown ha avuto inizio.

I megafoni che urlano di stare in casa. Le mura dell'appartamento che ti schiacciano. Le stagioni che scappano. I millimetri che diventano praterie. I libri e la fotografia come unico sollievo.

Che cose è stato il lockdown? Come raccontarlo tra qualche anno a chi non l'ha vissuto? Come ricordarlo e ringraziare le persone che hanno condiviso quelle otto settimane che passeranno alla storia? Queste le motivazioni che mi hanno spinto a creare 8.32, il progetto per raccontare le 8 settimane di lockdown in 32 scatti. immagini rubate al quotidiano. Immagini dal valore evocativo più che fotografico. Immagini neessarie.

Nessuno di questi pensieri ha coinciso con la reale motivazione per cui ho scattato queste foto. Bisogno di sopravvivere, di dare il senso a quelle inutili giornate, claustrofobiche settimane. Giornate scandide da telegiornali, bollettini sanitari, sirene di ambulanze.

Solo a lockdown terminato, rileggendo "Quarentana", ho avuto chiaro il senso di cosa avrebbe dovuto essere 8.32.

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Giugno 21, 2020

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